
PALAZZINA CINESE
Ubicata all’interno del Parco della Favorita, fu fatta costruire da re Ferdinando III di Borbone nel 1799 come sua residenza e per trascorrere piacevoli pomeriggi dedicati alla caccia.
Lo stile della Palazzina Cinese detta anche Casina Cinese, opera dell’architetto Venanzio Marvuglia, richiama lo stile orientale con un incrocio tra il neoclassicismo e il romantico. L’edificio si eleva su tre livelli che seguono la forma quadrata e culminano con un tetto a pagoda sorretto da un tamburo ottagonale.
Si distinguono poi al piano terra i porticati ad arco ogivali e ai lati le torrette con le scale a chiocciola. L’edificio presenta dei tratti che lo diversificano rispetto agli altri edifici. Uno tra questi è la presenza di campanellini metallici che ornano il prospetto suonando a ogni soffio di vento, le travi in legno intagliato delle terrazze o ancora gli smerli.
Nel seminterrato si trovano la sala da ballo e la saletta delle udienze decorate tutte da Velasquez, al primo piano troviamo il salone dei ricevimenti in stile cinese con pannelli in stoffa dipinti anche dal Riolo, la sala da pranzo con l’ingegnosa “tavola matematica” del Marvuglia e la camera da letto del Re con la volta dipinta in stile cinese. Al secondo piano si trova l’appartamento della Regina Maria Carolina con due salette di ricevimento e la camera da letto con lo spogliatoio.
All’ultimo livello si accede alla terrazza di forma ottagonale da cui è possibile ammirare il grande giardino con aiuole ordinate e fontane, il tutto curato minuziosamente.

SANTUARIO DI SANTA ROSALIA
Il Santuario di Santa Rosalia si trova all’interno di un anfratto di roccia, da cui sgorga incessantemente acqua. Il luogo era sacro già per i fenici, come testimonia un antico altare ancora oggi visibile, e fu dedicato a Santa Rosalia dopo il 15 luglio del 1624, quando dentro la grotta furono rinvenute le sue ossa. Il luogo del ritrovamento fu indicato dalla stessa Santa, che apparve in una visione anche per consigliare di realizzare una processione con le sue spoglie. Durante le celebrazioni del 1625, le reliquie della Santa salvarono la città di Palermo dalla peste che la flagellava. Dopo questo evento miracoloso fu costruito il Santuario allargando l’ingresso della grotta e spianando l’area antistante e realizzando un altare in marmo con le colonne in pietra misca, al cui interno fu posta la statua di Santa Rosalia, commissionata allo scultore Gregorio Tedeschi e rivestita di un meraviglioso manto d’oro, dono dal re Carlo III Borbone nel 1748. Successivamente fu costruito il primo convento di frati francescani per la cura dei pellegrini che si recavano al Santuario. Oggi il luogo sacro è affidato ai religiosi dell’opera Don Orione. Ogni anno, il 4 settembre, Palermo onora la sua Santa Patrona con un pellegrinaggio, chiamato “acchianata”, che prevede il percorso a piedi dalle falde del monte fino al santuario. Alcuni fedeli intraprendono il faticoso percorso scalzi per dimostrare fede e devozione, per una grazia ricevuta e per sciogliere le promesse fatte alla Santa.
