
PONTE DELL’AMMIRAGLIO
Il Ponte dell’Ammiraglio deve il suo nome a Giorgio d’Antiochia, ammiraglio del re Ruggero II di Sicilia, che ne volle la costruzione intorno al 1131, subito dopo la nascita del Regno di Sicilia, per collegare la capitale ai giardini posti al di là del fiume Oreto.
Rappresenta uno dei massimi prodotti d’ingegneria medievale in area mediterranea ed è interamente costruito in pietre da taglio, di dimensioni straordinarie per l’epoca. Per tecniche costruttive e morfologia la costruzione ricorda una tipologia diffusa in area maghrebina. La struttura con la caratteristica configurazione “a schiena d’asino” e l’uso di archi molto acuti permettevano al ponte di sopportare carichi elevati e ridurre la spinta del fiume in piena. il Ponte ha resistito, infatti, anche all’alluvione del 1931 senza riportare danni. Nel 1938 il fiume Oreto fu deviato a causa dei continui straripamenti e ciò ha consentito l’ampliamento di Corso dei Mille, la via che conduce al ponte che prende il nome dall’esercito del generale Garibaldi. Proprio su questo ponte e nella vicina via di Porta Termini, infatti, Garibaldi si scontrò nel 1860 con le truppe dei Borbone dando avvio all’Insurrezione di Palermo che portò alla conquista dei garibaldini in nome dell’unità d’Italia.
Oggi sotto il ponte normanno non scorre più il fiume ma una distesa verde che ne risalta la bellezza rendendolo protagonista assoluto e testimone del susseguirsi di storie e di eventi nel corso dei secoli. Dal 2015 il monumento è considerato dall’Unesco Patrimonio dell’umanità e fa parte dei punti d’interesse inclusi nel sito seriale “Percorso arabo-normanno e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”.

CHIESA DI SANTA MARIA DELL'AMMIRAGLIO - LA MARTORANA
La Chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio, nota anche con il nome “Martorana”, è un monumento del sito seriale “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”, riconosciuto nel 2015 patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
Fu edificata nel 1143 ca. su commissione di Giorgio d’Antiochia, Grande Ammiraglio del Regno di Sicilia al servizio di Ruggero II, come segno di ringraziamento della protezione ricevuta dalla Santissima Vergine. Si trova in piazza Bellini, nei pressi di un monastero benedettino fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana, dalla quale deriva il nome attribuito alla Chiesa e ai tipici dolci di marzapane che si consumano per tradizione in occasione della “Commemorazione dei defunti”, il 2 novembre.
La Chiesa si distingue per la commistione di stili e i richiami religiosi differenti. La facciata barocca presenta ornamenti di derivazione islamica, mentre l’interno è decorato con mosaici bizantini di eccezionale fattura, che culminano sulla sommità della cupola con la rappresentazione di Cristo Pantocratore. La pavimentazione marmorea in opus sectile è tipicamente bizantina ma i motivi ornamentali testimoniano la forte influenza islamica.
Oggi la Martorana appartiene all’eparchia di Piana degli Albanesi, circoscrizione della Chiesa Italo-albanese, e vi si celebra la liturgia secondo il rito bizantino.

CATTEDRALE DI PALERMO
La Cattedrale di Palermo, dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in cielo, è il principale luogo di culto cattolico della città e per le sue peculiari caratteristiche, nel 2015, è stata inserita tra i monumenti del sito seriale Unesco “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”. La Cattedrale, patrimonio dell’umanità, sorge in prossimità delle antiche mura punico-romane che racchiudevano il primo insediamento fenicio. Durante la dominazione islamica fu trasformata in moschea e tornò ad ospitare il culto cristiano nel 1072 per volere dei normanni Roberto e Ruggero d’Altavilla. L’arcivescovo Gualtiero promosse la ricostruzione della chiesa che fu consacrata nel 1185. Nei secoli successivi l’edificio ha subito numerosi interventi di restauro finalizzati all’adeguamento dello stile architettonico ai gusti dell’epoca. La sovrapposizione delle modifiche apportate nei secoli al monumento rende la Cattedrale un esempio unico e il simbolo per eccellenza della contaminazione delle culture, degli stili e dei popoli che hanno attraversato la città nel corso dei secoli.
L’esterno della Cattedrale richiama fortemente la conformazione di una fortezza. Gli elementi distintivi della Cattedrale sono costituiti dalle quattro torri di tipo normanno, posizionate ai quattro angoli e caratterizzate da bifore e colonnine, e dalle due arcate ogivali che collegano la Cattedrale al Palazzo Arcivescovile. Sul lato destro della Cattedrale si estende un portico che si affaccia sulla piazza antistante. Sul timpano invece figurano elementi decorativi e i due stemmi simbolo del potere: lo stemma aragonese e quello del Senato di Palermo. Interessante inoltre l’incisione sulla prima colonna a sinistra del portico: un passo del Corano, che testimonia l’utilizzo della struttura come luogo di culto musulmano.
Anche l’interno della Cattedrale ha subito profonde trasformazioni nel tempo. La sua pianta è a croce latina con tre navate divise da pilastri. Nella navata di destra sono tutt’oggi custodite le tombe imperiali e reali dei normanni che hanno governato la città. Tra i più importanti ricordiamo i sarcofagi di Federico II e di Ruggero II, fondatore del Regno di Sicilia. Sul pavimento della navata centrale fu realizzata, durante i rifacimenti moderni, una meridiana in marmo con tarsie colorate che rappresentano i segni zodiacali. A destra del presbiterio si trova la cappella di Santa Rosalia, patrona di Palermo, con le reliquie e l'urna d'argento. La Cattedrale custodisce un vero e proprio tesoro che è possibile ammirare nella Stanza del Tesoro. Qui da secoli vengono custoditi paramenti sacri, calici, la tiara d’oro di Costanza D’Aragona ed esempi della gioielleria medievale.